I Moduli Didattici 2017-18

La scuola offre una formazione psicoterapeutica nell’ambito della Psicologia Analitica, fondata sul pensiero e la prassi di Carl Gustav Jung, con particolare riferimento alla teoria dei complessi, degli archetipi, dell’inconscio collettivo e del processo di individuazione.
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Se l’incertezza rappresenta una sospensione della fantasia di controllo sui percorsi di vita, il fallimento ne produce il tracollo, aprendo le porte al disorientamento ed alla perdita.
L’incertezza propone il dubbio mentre il fallimento svela la precarietà. Al soggetto destabilizzato non rimangono che due strade da percorrere: il tentativo di ricostruzione artificiale di una sicurezza scomparsa o la ricerca di nuove fonti di scelta e di senso.
Il problema si pone quotidianamente nella vita di ogni individuo e si riversa, con le dovute amplificazioni, nel colloquio psicologico che si presenta come luogo deputato a sostenerne il peso e a rivelarne le potenzialità. Incertezza e fallimento rappresentano stati emotivi differenti e sollecitano differenti potenzialità psicologiche: il corso si propone di approfondire entrambi gli aspetti dal punto di vista teorico.
[6 MODULI]

La comunicazione riguarderà i vari aspetti dell’archetipo paterno: dalla legge alla violenza, dalla generatività alla distruttività, dal padre tiranno al padre democratico.
Le varie forme di sovranità.
[4 moduli]

«Contemporaneamente mi occupavo degli studi preliminari per il mio libro sui tipi. Questo nacque principalmente dalla domanda: in che mi differenzio da Freud e da Adler? Quali sono le divergenze nelle nostre concezioni? Nel cercare di rispondere a questo quesito mi imbattei nel problema dei tipi: poiché è il tipo psicologico che determina e limita il giudizio dell’uomo. Il libro tratta innanzi tutto del modo con cui l’individuo si rivolge al mondo, il suo rapporto con gli uomini e le cose. Considera i vari aspetti della coscienza, i diversi atteggiamenti che può assumere verso il mondo, costituendo così una psicologia della coscienza esaminata da quello che si potrebbe chiamare un punto di vista clinico.», C.G. Jung, Ricordi, sogni e riflessioni.
[6 MODULI]

Intorno al “problema dell’inconscio” Jung dedica nel 1925 un ciclo di conferenze in inglese. Con il proposito di approfondire le formulazioni riguardanti la prassi e la psicologia analitica, si cercherà di cogliere il fondamento e l’evoluzione di alcune nozioni – tra cui la funzione trascendente, la tipologia, il tema dell’Anima-Animus – ripercorrendo i passaggi prefigurati nel Libro Rosso e narrati a posteriori in Ricordi, sogni e riflessioni.
[3 MODULI]

Il corso propone uno sguardo d’insieme sulle prime opere di Jung, dagli studi sulle associazioni verbali e sulla dementia praecox fino al valore terapeutico dell’abreazione del 1921, concentrando l’attenzione e lo studio sui Simboli della trasformazione (1912, rielaborato e riscritto nel 1952).
In quest’opera si trovano i fondamenti della psicologia complessa, si radicano le differenze dalle precedenti prospettive terapeutiche e si aprono profonde amplificazioni sui principali motivi tipici della psiche.
[6 MODULI]

Le funzioni paterne non si manifestano solo nel padre o nel papà. In quanto funzioni psichiche si manifestano anche nell’ambito sociale, istituzionale, sia in uomini che in donne.
Partendo dall’idea che l’archetipo oggi si manifesti in maniera diffusa e complessa, il corso vuole descrivere con un certo ordine le sue fenomenologie.
[4 MODULI]

Libera conversazione con l’autore. Il miglior attestato di quanto sia vitale la psicologia del profondo junghiana è la sua generatività, nel pensiero come nella pratica terapeutica. Dall’apertura di credito nei confronti dell’inconscio, dalla rinuncia alle pretese egemoniche dell’Io sulla psiche e dal ridimensionamento del valore di verità delle dottrine scaturisce l’incessante drammaturgia in cui, ogni volta, si declina la radicale fenomenicità dell’analisi. La popolano – con la concretezza di esseri viventi – sogni, figure archetipiche, immagini, simboli.
Nell’impervio paesaggio della loro feconda discordia e della loro segreta solidarietà s’inoltra Augusto Romano, esplorando via via la terra di mezzo tra teoria ed esperienza clinica. Si consiglia la lettura preventiva del libro.
[2 MODULI]

L’esperienza relazionale e psichica che paziente e terapeuta condividono nel percorso dell’analisi è il tema del seminario. Quando la conversazione terapeutica, nel creare nuove consapevolezze, si apre al mistero della psiche e della conoscenza, la psicoterapia può fornire un nuovo sguardo alla sofferenza.
Fra gli aspetti del metodo e della prassi terapeutica che si fondano sul pensiero di C.G. Jung, si presterà attenzione al senso del sintomo nel percorso di individuazione, al tema dell’equazione personale, alle relazioni di transfert e controtransfert e all’atteggiamento etico.
Insieme a Donatella D’angelo, in un incontro, è messo in scena “un dialogo analitico” in cui la coppia paziente e terapeuta si confronta Serpente mercuriale retrospettivamente sull’opus psychologicum, che ha accolto le immagini nate – tra visibile e invisibile – all’interno del setting, dando voce ad un lavoro di scrittura a due.
[4 MODULI]

Dagli studi di Pierre Janet, Jung prosegue nella sua ricerca dell’immagine della psiche come struttura associabile e dissociabile.
L’approfondimento si propone di sviluppare una disamina del concetto di trauma negli studi e nell’evoluzione del pensiero di Jung.
[2 MODULI]

«Un termine o un’immagine sono simbolici quando significano più di quanto denotino o esprimano. Hanno un aspetto più ampio, “inconscio” […] un aspetto che non potrà mai essere circoscritto con una definizione o spiegato esaurientemente. […] Mi sono concentrato sul testo onirico vero e proprio del sogno, il messaggio, che l’inconscio intende trasmettere, e ho incominciato a “circoambulare” il sogno stesso, senza mai perderlo di vista, così come si rigira fra le mani un oggetto sconosciuto guardandolo da ogni angolo, per assorbirne ogni particolare.»
[2 MODULI]

Stare nella sofferenza con l’altro non è la sfida più grande che ci troviamo ad affrontare in analisi, il passaggio più ostico è tenere come psicoanalisti su un punto, dietro la sofferenza non c’è necessariamente una colpa. Tuttavia la “ricerca del colpevole”, la reductio ad causam, è spesso un passaggio obbligato del con-patire, quando la sofferenza diventa insopportabile tutto vale anche l’attribuzione di colpe. Come “accompagnatori” coinvolti nel processo di individuazione siamo chiamati in prima persona allo sforzo costante di stare e non stare nel compatimento, spogliandoci al contempo del ruolo di giudici; in altri termini, siamo chiamati a riconoscere la nostra impotenza.
[2 MODULI]

Negli ultimi anni molti operatori del campo psicologico hanno mostrato interesse per la pratica della Sandplay Therapy; si tratta infatti di un metodo ricco di potenzialità sia dal punto di vista diagnostico sia da quello terapeutico.
Il corso propone un avvicinamento agli aspetti teorici ed a quelli applicativi.
[3 MODULI]

Una introduzione alla proposta di Jean Knox (psichiatra e psicologa analista inglese) nel reinterpretare il modello degli archetipi alla luce delle più recenti scienze cognitive ed infant-research. Indagheremo questi due temi:
– quale definizione di archetipo è più vicina alle recenti conoscenze della genetica (per esempio l’ereditarietà);
– come il modello degli schemi immagine fonda nel corpo il funzionamento degli archetipi.
Verrà proposta una riflessione sul complesso tema di come la psiche produca contenuti e significati, accennando alla biologia della conoscenza di ispirazione costruttivista.
[1 MODULO]

Ai margini della scienza e ai limiti della conoscenza s’estende un regno incerto di esperienze indiscutibili, ma inspiegabili: coincidenze involontarie e sorprendentemente puntuali, incontri occasionali e oculatamente propizi, combinazioni casuali e tristemente infauste. Fantasie vaghe anticipano fatti precisi, soluzioni fortuite si rivelano più felici di quelle a lungo cercate, sogni assurdi precorrono eventi impensati, impressioni immotivate trovano la loro giustificazione in fatti sconosciuti. Sincronicità è termine che compendia esperienze di questo tipo, prive di cause note o immaginabili, che presuppongono conoscenze necessarie ma impossibili, che richiedono condizioni precise ma inverosimili, che sfuggono alla spiegazione della ragione e alla comprensione della mente. Sincronicità non è solo una parola nuova per indicare fenomeni antichi; è anche una teoria per pensare l’inconcepibile e per addentrarsi nell’inconoscibile.
[3 MODULI]

Le emozioni, nella loro fenomenologia e nella loro dinamica, appartengono ad una dimensione mentale inconscia che si differenzia dal pensiero cosciente.
Costituiscono un ponte tra psicologia, psicodinamica e psicopatologia e un’integrazione della pura sintomatologia clinica. Nel corso saranno trattate come importante strumento della pratica psicoterapeutica e clinica.
[6 MODULI]

I contenuti delle psicosi: da Kraepelin ad Arieti. Si porrà particolare attenzione al modello di lettura delle psicosi di C.G. Jung come esposto nel testo Psicogenesi della malattia mentale.
Dopo una lezione introduttiva, il lavoro proseguirà trattando empiricamente il materiale fornito dai partecipanti.
[6 MODULI]

L’attuale “epidemia” di Disturbi Specifici di Apprendimento impone una riflessione di più ampio respiro che tenga in considerazione anche lo sviluppo emotivo del bambino (attualmente sottaciuto nei codici diagnostici).
La richiesta sempre più precoce di prestazioni non consente al bambino un adeguato sviluppo emotivo e di quelle funzioni che costituiscono la base dei processi di letto-scrittura. Sempre di più, quindi, si verifica uno scollamento tra dimensione affettiva e cognitiva che crea ripercussioni negative in entrambi i campi e nella formazione della personalità.
Verranno presentate le traiettorie evolutive e le aree critiche dei bambini che “faticano” ad apprendere (differenziandole da quelle riscontrabili in un disturbo) con l’apporto di dati emersi in ambito clinico e nella ricerca. La “tipologia” del bambino con difficoltà di apprendimento va distinta dalla patologia per poter leggere il sintomo anche come espressione di potenzialità.
[3 MODULI]

Negli ultimi anni è avvenuto uno sconvolgimento nell’assetto familiare che non ha precedenti nella storia dell’umanità.
La specificità di questo sconvolgimento è costituita dal superamento dei limiti naturali ad opera della tecnologia e ciò ha messo in discussione persino l’archetipo delle origini.
Le genitorialità attuali (surrogata, biologica, legale, sociale, di donazione di sperma o ovuli) si collocano tutte in un vuoto di pensiero e simbolizzazione che crea molta confusione nel collettivo, spesso disagio nei singoli partecipanti e nuove difficoltà nei terapeuti.
Tutti questi nuovi scenari, infatti, che non possono essere spiegati dalle teorie che hanno dato significato e senso ai diversi disagi familiari, richiedono al terapeuta una profonda riflessione e una nuova etica. Le narrazioni di storie cliniche consentiranno di mettere in luce le problematiche inerenti, le diverse situazioni favorendo una riflessione analitica e un confronto tra i partecipanti.
[3 MODULI]

Nel laboratorio si sperimenterà la dimensione antropologica della danza: Il Rituale. In esso i partecipanti possono trovare ancor oggi uno spazio ed un tempo condiviso di ascolto e partecipazione a riti e miti che precedono e affiancano la storia di ogni uomo, riscoprendone l’insospettata attualità e validità. Le danze con le loro coreografie tracciano simboli che narrano storie antiche e contemporanee che, nell’essere agite, consentono ai partecipanti di dialogare con i passaggi fisiologici e psicologici che costellano la vita di ciascun individuo.
[3 MODULI]

Paralleli e confronti tra la psicologia analitica di C.G. Jung e le coordinate etnocliniche.
[2 MODULI]

Una riflessione sulle tecniche divinatorie: M.- L. von Franz, J. Servier e le terapie tradizionali.
[2 MODULI]

Riflessioni intrecciate sul soggetto come nodo di somiglianze e differenze, e possibili implicazioni sul piano psicoterapeutico.
[3 MODULI]

Dall’Orientale di Napoli all’Archivio delle Memorie Migranti.
[2 MODULI]

Il Puer Aeternus è una figura archetipica di notevole complessità, importante sia sul piano individuale sia su quello collettivo. È spesso all’origine di cambiamenti e rivoluzioni, portando con sé luminosi rinnovamenti e anche ombre distruttive. Il corso intende cercare la presenza di questo piccolo grande demone dentro e fuori di noi e immaginare di stabilire con esso una possibile convivenza.
[5 MODULI]

Se l’incertezza rappresenta una sospensione della fantasia di controllo sui percorsi di vita, il fallimento ne produce il tracollo aprendo le porte al disorientamento ed alla perdita.
L’incertezza propone il dubbio mentre il fallimento svela la precarietà. Al soggetto destabilizzato non rimangono che due strade da percorrere: il tentativo di ricostruzione artificiale di una sicurezza scomparsa o la ricerca di nuove fonti di scelta e di senso.
Il problema si pone quotidianamente nella vita di ogni individuo e si riversa, con le dovute amplificazioni, nel colloquio psicologico che si presenta come luogo deputato a sostenerne il peso e a rivelarne le potenzialità. Incertezza e fallimento rappresentano stati emotivi differenti e sollecitano differenti potenzialità psicologiche: il corso si propone di approfondire entrambi gli aspetti dal punto di vista clinico con esempi tratti dalla prassi terapeutica.
[4 MODULI]

Un gruppo di studio per conoscere meglio l’alcolismo e le dipendenze in generale: verranno affrontati aspetti di interesse professionale per fornire informazioni e indicazioni utili.
La psicoterapia classica considera l’alcolismo un sintomo di cui è necessario comprendere le cause, mentre la psicoterapia più specialistica è orientata a considerare il recupero dalla dipendenza come un processo a varie dimensioni.

Il primo colloquio rappresenta un momento particolarmente importante della relazione terapeutica dato che, pur in presenza di un carico notevole di emozioni, curiosità, timori e aspettative, tende comunque a strutturare le forme e i contenuti del futuro lavoro psicologico.
[3 MODULI]

Tre giornate di laboratorio teatrale, con giochi, esercizi e improvvisazioni. Elementi fondatori del collettivo: la fiducia in sé stessi per esistere nel gruppo; il protagonista, l’antagonista e la nozione di conflitti creativi; la socializzazione dei conflitti; la creazione di scene teatro forum. Alla fine della terza giornata, confronto, condivisione del lavoro prodotto in interno con un pubblico invitato. Dibattito teatrale interattivo su alcuni temi emersi durante il workshop.
[3 GIORNATE]
[6 MODULI]
Età evolutiva
[6 MODULI]
Etnopsicoterapia
[3 MODULI]