“Quale coscienza, quale inconscio?”. I venerdì della Psicologia Analitica.

Ven 22/09/17 - alle ore 16.00
Docenti: Daniele Ribola, Giulia Valerio

Da bambino Jung amava sedersi sulla grande pietra che stava nel giardino di casa e si chiedeva: “Sono io seduto sulla pietra, o sono la pietra su cui lui è seduto?”. Chi è il soggetto? Il nostro Io è il soggetto dell’inconscio o è l’inconscio ad essere il Soggetto?

Chi sogna chi? In una visione orientale, Vishnu, sdraiato sulle acque primordiali e circondato dal serpente Ananta, sogna il mondo e lo rende così esistente e possibile.

Siamo abituati a considerare la coscienza e l’inconscio come campi ben distinti con caratteristiche e scopi diversi.

La psicanalisi stessa nasce nel mito della coscienza: tutto ciò che non è cosciente dovrebbe divenirlo. La coscienza è un obbligo morale, anzi nel linguaggio comune spesso coscienza si identifica a coscienza morale.

La coscienza occidentale vorrebbe essere assoluta, solare, apollinea. Questa visione, figlia di antiche tradizioni indoeuropee, della nostra antica Grecia e dell’Illuminismo, dà segni di esaurimento.

Ci occuperemo delle caratteristiche di questo modello, di come questo possa cambiare, di quali sono le sue possibili varianti.
Un mito greco ci parlerà di come la nostra “coscienza” si è ammalata e di come forse si può guarire. L’esperienza e i miti Dogon ci racconteranno altri modelli di coscienza.

Jung può forse dirci dove va l’Occidente e proporci una visione nuova.

L’incontro divulgativo avrà luogo presso la Scuola LISTA, in via Illirico 18 a Milano.

Ingresso Libero.

 

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