DALLE “PROTEZIONI AUTISTICHE” AI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

Docenti: Magda Di Renzo

La “protezione autistica”, così definita dalla Tustin, rappresenta una difesa arcaica da esperienze traumatiche e ha il compito di preservare parti importanti di vita.

La comprensione di tali difese, oltre ad offrirci una visione più completa della condizione di disagio dell’individuo, ci consente anche di modulare il setting usando livelli di comunicazione più idonei alla dimensione pre-cognitiva e pre-verbale.

Quando però la dimensione autistica pervade l’esperienza di vita del bambino, impedendone l’evoluzione, come accade nei Disturbi dello Spettro Autistico, il terapeuta è costretto a un livello affettivo-corporeo che richiede una totale trasformazione del setting, pur nel rispetto della tradizione psicodinamica. La mancanza di integrazione sensoriale, l’assenza di comunicazione e l’inaccessibilità alla relazione necessitano di un terapeuta “compagno vivo” che sappia mettere in gioco la propria dimensione corporea per dare senso all’esperienza e per “creare” una mente condivisa.

Verranno presentati casi clinici con video per mettere in luce le difficoltà tipiche del bambino autistico e le possibili sintonizzazioni che il terapeuta riesce a trovare.

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