Presentazione lavori di diploma

Sab 23/05/20 - dalle ore 11.30 alle 13.30

L’acqua e i sogni

“L’acqua nelle profondità rappresenta l’inconscio” (C.G. Jung, Fondamenti della psicologia analitica). Dove nei sogni si presentano maremoti e alluvioni c’è un grande movimento di energia psichica e il sognatore percepisce un intensa attivazione emotiva, che porta con sé un forte potere trasformativo. Quando l’Io percepisce il terrore di essere travolto da un’inondazione di materiale inconscio sommerso può nascere una nuova alba per il Sé.

Simone Castellari


Il giovane alato

Ogni volta che ci avviciniamo al Puer, siamo irrimediabilmente indotti a resistere alla tentazione di coglierlo per non esserne preda. Il Puer è per natura imprendibile: esiste ma in una dimensione astorica di eterno esilio dal mondo. Quello del Puer è un movimento di ricerca ininterrotto: egli teme di fermarsi stabilmente perché sa di non restare per sempre. È l’incarnazione del Wanderer, il viandante romantico che vive l’impossibilità di una patria. È il soffio leggero della poesia che non riesce a tradursi in prosa. È “lo sbocciar delle cose” che non sa attendere “il tempo del raccolto”. Entrare nella storia, significa per il Puer perdere il rapporto con l’assoluto e al contempo con la propria matrice originaria. Il destino del Puer è quello di volare, di sostare altrove, senza alloggiare mai in questo mondo. Il suo sguardo non è psicologico ma estetico. Dice però Hilman: “Dal Puer ci proviene il senso di destino e di missione; il senso di possedere un messaggio e di dover essere gli eterni coppieri degli dei”. Esso è la vocazione delle cose a raggiungere la propria perfezione, la vocazione delle persone verso il Sé. Per tale ragione, questo archetipo rappresenta uno degli elementi più dinamici della psiche, dato che quando per il Puer “qualcosa finisce è soltanto per dare corso a un nuovo inizio”. Jung, accanto ai limiti di questo archetipo, ne sottolinea le infinite risorse e le grandi potenzialità, affermando che, “[…] il fanciullo da una parte è insignificante, sconosciuto, soltanto un fanciullo, dall’altra parte è invece divino”. La mia scelta è quella di omaggiare il Puer affrontandone la fenomenologia in relazione ad alcune figure che incontriamo abitualmente nel cammino individuativo, quali l’Ombra, l’Anima e la Morte. L’impressione è che ogni dinamica descriva un paesaggio interiore che condensa in forma immaginale un momento cruciale della crescita del Puer verso la maturità e l’interezza.

Massimiliano Cau

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