Il sogno del prigioniero.
Libera conversazione con l’autore. Il miglior attestato di quanto sia vitale la psicologia del profondo junghiana è la sua generatività, nel pensiero come nella pratica terapeutica. Dall’apertura di credito nei confronti dell’inconscio, dalla rinuncia alle pretese egemoniche dell’Io sulla psiche e dal ridimensionamento del valore di verità delle dottrine scaturisce l’incessante drammaturgia in cui, ogni volta, si declina la radicale fenomenicità dell’analisi.
La popolano – con la concretezza di esseri viventi – sogni, figure archetipiche, immagini, simboli. Nell’impervio paesaggio della loro feconda discordia e della loro segreta solidarietà s’inoltra Augusto Romano, esplorando via via la terra di mezzo tra teoria ed esperienza clinica. Si consiglia la lettura preventiva del libro.
Ai partecipanti esterni viene richiesta una quota di € 80,00 (€ 60,00 per i soci)