Corso Biennale di Etnopsicoterapia

CORSO BIENNALE DI SPECIALIZZAZIONE IN ETNOCLINICA

Responsabili: Roberto Maisto, Giulia Valerio e Nathalie Zajde

L’etnoclinica, disciplina nata nella prima metà del secolo scorso per approfondire le varianti e le invarianti del funzionamento della psiche, studia e realizza nel 1979, grazie a Tobie Nathan, il primo dispositivo capace di prendere in carico le persone provenienti da altre civiltà, afflitte da quelli che consideriamo disturbi psichici.

Il fenomeno migratorio ha coinvolto la psicoterapia nella necessità di confrontarsi con altri modelli terapeutici, altre pratiche di cura, di accoglienza e di diagnosi. Malattia e guarigione, crescita dell’individuo e relazioni con il sociale, ruolo e formazione del medico sono parametri culturalmente determinati; l’incontro con l’alterità apre nuove prospettive sul modo di interpretare, di curare e di intendere un processo terapeutico.

Il corso è coordinato da Li.S.T.A insieme al Centre Devereux, centro di etnopsichiatria clinica fondato a Parigi nel 1993, che ha sede nel dipartimento di Psicologia dell’Università Saint Denis, diretto da T. Nathan, C. Grandsard e N. Zajde. Il corso è collegato inoltre in Italia a MetisAfrica, associazione che da più di venticinque anni offre consultazioni etnocliniche e formazione, e dà la possibilità agli iscritti di partecipare ad alcune attività, entrando nel vivo dell’esperienza etnopsico-terapeutica.

Il corso prevede un piano di studi personale, concordato con il responsabile del settore e il tutor, e comprende alcune materie della scuola, tirocini ed esperienze sul campo, laboratori e gruppi di supervisione.

Il corso è aperto agli interessati e agli operatori; ha scadenza biennale e alla fine del secondo anno verrà rilasciato un attestato di frequenza, dopo un esame generale sull’apprendimento degli elementi proposti e la stesura di un elaborato su uno degli argomenti trattati. È richiesto un colloquio di ammissione.


SVOLGIMENTO DELLA FORMAZIONE

  • FREQUENZA. Il corso di formazione è biennale e comprende lezioni, laboratori, seminari, tirocinio e supervisioni. La frequenza è obbligatoria.
  • TUTOR. Viene offerta la possibilità agli allievi di scegliere un tutor, con cui studiare il piano di studi da seguire e con quali corsi integrare la formazione specifica di Etnoclinica. Il tutor può offrire anche un percorso esperienziale, che prevede la partecipazione a consultazioni etnocliniche, laboratori terapeutici o gruppi di supervisione.
  • ISCRIZIONE. Possono iscriversi al corso psicoterapeuti, psicologi e operatori del settore. È previsto un colloquio con i Coordinatori del corso.
  • ELABORATO FINALE. Alla conclusione del biennio, il candidato presenterà un lavoro scritto su un tema approfondito nel corso degli studi.
  • COSTO: € 1.200 (esente IVA).

Per le iscrizioni è necessario rivolgersi in segreteria.


PROGRAMMA


Il medico deve tener conto della regione in cui il paziente vive,
cioè della sua tipologia e delle sue peculiarità. Poiché ogni paese
è diverso dagli altri. La sua terra è diversa, le sue pietre, i vini,
il pane, la carne e ogni cosa che cresce e prospera in quella specifica
regione. Ciò significa che ogni paese, oltre alle proprietà generali
comuni al mondo intero, ha le proprie specifiche proprietà.
Il medico deve tenere conto di questo e perciò deve essere anche un
cosmografo e un geografo, molto versato in queste discipline.
Occorre dare a ogni nazione il proprio tipo di medicina, il corpus
teorico più adatto ad essa, quello che gli giova.
Perché so bene che le mie prescrizioni sarebbero inefficaci presso altre
popolazioni, così come ricette straniere potrebbero risultare inefficaci
presso di noi.

Paracelso 1493 – 1541

Le lezioni di quest’anno cercano di affrontare varie tematiche della pratica etnoclinica, mettendo insieme più sguardi, non solo derivanti dalle premesse teoriche e dalle ricerche del Centro “George Devereux” di Parigi che collabora da anni con la nostra scuola, ma anche attingendo alle consultazioni svolte in Italia.

L’approccio è sempre quello di evidenziare i punti di contatto tra la psicologia del profondo e altre pratiche e teorie dell’umano che troviamo nelle diverse culture incontrate nelle consultazioni, quali attaccamenti sono previsti, quali identità si creano, quali problemi di comprensione sollecitano, quali sfondi richiamano i miti e le favole che esperienze coraggiose sul campo evocano soprattutto nelle cosiddette “periferie” italiane.

Gli orizzonti della cura sono molteplici e analizzare i diversi modelli che altri adoperano è sempre un esercizio critico che porta a rivedere i propri assunti e ad approfondire la ricerca costante che l’etnoclinica porta inevitabilmente con sé.

Giulia Valerio e Roberto Maisto
LE POSSIBILI CONNESSIONI
3 moduli

Roberto Maisto
ALTRE ETNOPSICHIATRIE: SIMILITUDINI E DIFFERENZE
2 moduli

Davide Galesi, Kossi Fiawoo e Idrissa Taoré
ETNOCLINICA E ATTACCAMENTI CULTURALI: TRA RICERCA E TERAPIA
2 moduli

Giulia Valerio , Kossi Fiawoo e Idrissa Taoré
LE CONSULTAZIONI ETNOCLINICHE
4 moduli

Giovanni Zoppoli
TRA VISIBILE E INVISIBILE. I MITI COME TRASFORMATORI DI CITTÀ
3 moduli

Nathalie Zajde
ATTUALITÀ DELL’ETNOPSICHIATRIA
3 moduli

Nathalie Zajde
QUALE PSICOTERAPIA MODERNA PER LE FAMIGLIE MIGRANTI?
2 moduli

Nathalie Zajde
LA POSSESSIONE E LA SUA TRASMISSIONE TRANSGENERAZIONALE
2 moduli


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