FERITA E DESTINO. LA FRECCIA DEL TEMPO
Qualcuno, in un certo momento della vita, ci ha inferto una ferita, che ha causato in noi una serie di conseguenze, di fragilità e di dolore. Possiamo lamentarci e piangere, e avremmo tutti i motivi per farlo. Ma la ferita è come un attrattore di Lorenz, genera caos e rovescia l’ordine consueto della psiche. Rumi, poeta iraniano del XIII secolo, ci dice che la ferita è un’apertura attraverso cui la luce entra dentro di noi. Uno sguardo profondo sulla ferita può rovesciare il senso della vita e perfino la freccia del tempo. Causa ed effetto possono attuarsi nel medesimo istante, o forse l’effetto arrivare prima della causa. Il destino era già presente all’inizio della nostra esistenza? E se fosse così, a cosa servirebbe attraversare il tempo della vita?
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