L’ETERNO VIAGGIATORE. RIFLESSIONI SULLA CONCLUSIONE DELL’ANALISI
Scrive Jung nel 1944: “I trattamenti psichici giungono ad una ‘fine’ in tutte le possibili fasi dello sviluppo, senza che si abbia contemporaneamente la sensazione di aver raggiunto un ‘fine’”. Una cosa è il trattamento psicoterapeutico, altra è il confronto dialettico tra coscienza e inconscio. Pur non negando il valore del raggiungimento di un buon funzionamento dell’Io, Jung lo considera solo come uno degli obiettivi possibili del processo di sviluppo globale dell’individuo. Saranno analizzati la funzione dell’analista nel processo individuativo e, con il contributo di altri autori, alcuni aspetti correlati alla conclusione della relazione analitica, quali la dipendenza, la separazione e la solitudine. Nel percorso ci faremo guidare dalla leggenda di Assuero, l’Ebreo Errante, l’eterno viaggiatore.
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