LETTURE JUNGHIANE: L’IO E L’INCONSCIO
Nel saggio L’io e l’inconscio del 1928 troviamo una delle prime sistematizzazioni organiche della psicologia di Jung, un primo tentativo di esposizione completa e concisa di quell’insieme di ipotesi sulla natura, struttura e dinamica della vita psichica cui Jung diede il nome di “psicologia analitica”. Come dice Mario Trevi il nucleo profondo di quest’opera sta “nell’implicito concetto d’individuazione come compito dell’uomo, vale a dire un processo per cui, con operazioni complementari di differenziazione e di integrazione, la personalità si costituisce in un tutto unitario e organico, e la sfera inconscia si integra con quella della coscienza, permettendo all’individuo di attingere a una pienezza di vita altrimenti sconosciuta”.
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