La voce dell’invisibile nelle Elegie Duinesi

Giulia Valerio dialoga con Giuliano Corti, che recentemente ha tradotto l’opera di Rilke in modo nuovo, offrendolo alla lettura ad alta voce, rispondendo al codice di una drammaturgia che voglia restituire la profondità di quelle immagini che sono visibili solo con gli occhi della mente.

Quelle immagini sull’amore, la vita, gli angeli e la morte che Rilke incastona nella meravigliosa trama dei suoi versi. Meraviglie che tradotte in italiano devono rinunciare alla rima e al ritmo originari per trovare un nuovo piede, il ritmo di una prosa poetica che narra, per archetipi, il destino di ogni vita.


Tantissime le immagini che hanno colpito – e anche ferito – chi traduce, tutte però offerte con la grazia di un annuncio, di un dono.

Chi ascolta le Elegie ad alta voce ha l’opportunità di fare esperienza dell’invisibile: di ciò che si può solo dire e mai rappresentare.

Nessuna immagine che abbia la pretesa di imitare la realtà potrà mai traghettare nel visibile, il senso che le immagini poetiche di Rilke custodiscono dentro di sé.

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