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L’adolescenza è spesso caratterizzata da molteplici contrapposizioni, da ambivalenze e conflittualità: un momento di incompiutezza e transizione verso una specifica identità. Spesso è stata ricordata come momento ingrato e di infelice e paralizzante incertezza, ma è prima di tutto un’età vulnerabile e meravigliosa, come suggerisce Françoise Dolto. Un’età da proteggere e preservare.
La lezione si propone di soffermarsi su questo tempo soggettivo della vita: una zona turbolenta che ognuno vive in funzione della propria precocità o al contrario dei propri indugi, secondo un ritmo individuale.
[1 giornata]
L’etnopsicoterapia ci spinge a pensare in modi diversi le varie espressioni della sofferenza attraverso lenti nuove, inconsuete a volte, o comunque strettamente intrecciate con altri campi del sapere. Nel corso di quest’anno sarà particolarmente fervido l’incontro con la grande tradizione di antropologia italiana che si confronta con l’alterità: Francesco Remotti, Ivo Quaranta, Alessandro Triulzi e l’Archivio delle memorie migranti (AMM) offriranno le loro riflessioni sui rispettivi campi di ricerca e di intervento.
L’Etnopsicoterapia rivisiterà i suoi fondamenti a partire dalle origini, tra Antropologia e Psicanalisi. Seguirà una giornata laboratoriale, per mettere direttamente gli allievi a confronto con le realtà del lavoro psicoterapico in questo campo.
[2 moduli]
Incidenza e pregnanza di alcuni comportamenti elementari: tessere per un verso e legare dall’altro, accanto al modellare.
[1 sabato]
Una ampia presentazione delle coordinate che fondano la pratica etnopsicoterapeutica verrà affiancata da un laboratorio di casi clinici.
[2 moduli]
L’AMM raccoglie un gruppo di autori, ricercatori, registi, operatori di terreno, migranti e non, impegnati nel tentativo di dare vita a un nuovo modo di comunicare, partecipato e interattivo, che lasci traccia dei processi migratori in corso e allo stesso tempo permetta l’inserimento di memorie ‘altre’ nel patrimonio collettivo della memoria nazionale e transnazionale. L’Archivio basa le proprie attività sull’adozione di un metodo partecipativo.
[1 sabato]
Esiodo narra attorno alla figura di Pandora un racconto mitico che si intreccia con la storia di Prometeo e dell’umanità. Plasmata da Efesto con acqua e fango, Pandora è la prima donna.
[1 modulo]
I media sociali rappresentano un cambiamento di paradigma culturale di portata storica. Si sta progressivamente affermando una “pedagogia mediatica di massa”, in cui sociologia e tecnologia si fondono trasformando le persone da semplici fruitori di contenuti mediatici (epoca dei mass media) in creatori di contenuti sociali (epoca dei social media). Ciò comporta una ridefinizione del soggetto/persona il quale entra a far parte di una comunità virtuale che ha tutte le forme di un nuovo Leviatano: uno stato globale virtuale basato sulla potenza di internet.
[1 sabato]
La giornata seminariale sarà preceduta dalla lezione: G. Corti “La rete ha catturato la realtà” (I-IV anno).
[1 modulo].
E seguita dalla lezione: G. Corti (I-IV anno) “I cittadini delle metropolitane web”.
[1 modulo].
La proiezione tesse continue relazioni e legami tra noi e gli altri, tra le diverse parti della nostra psiche, tra ciò che è vicino e ciò che è sconosciuto e lontano, tra funzioni specializzate e zone d’ombra; a volte sembra espellere ciò che temiamo e rifiutiamo, mentre in realtà crea relazioni e vincoli inconsci e difficili da sciogliere.
Il laboratorio propone riflessioni ed esperienze sulla proiezione, che promuove da un lato i movimenti difensivi della psiche, e dall’altro la creazione di eventi sincronicistici, in cui si costella un archetipo.
[4 moduli]
Il primo colloquio rappresenta un momento particolarmente importante della relazione terapeutica dato che, pur in presenza di un carico notevole di emozioni, curiosità, timori e aspettative, tende comunque a strutturare le forme e i contenuti del futuro lavoro psicologico.
[1 modulo]
Tre giornate di laboratorio teatrale, con giochi, esercizi e improvvisazioni. Elementi fondatori del collettivo: la fiducia in se stessi per esistere nel gruppo; il protagonista, l’antagonista e la nozione di conflitti creativi; la socializzazione dei conflitti; la creazione di scene teatro forum.
Alla fine della terza giornata, confronto, condivisione del lavoro prodotto in interno con un pubblico invitato. Dibattito teatrale interattivo su alcuni temi emersi durante il workshop.
[3 giornate]