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Il corpo che danza: rito e simbolo (III-IV anno)
TEORIE E MODELLI DELL’INTERVENTO TERAPEUTICO

Nel laboratorio si sperimenterà la dimensione antropologica della danza: Il Rituale. In esso i partecipanti possono trovare ancor oggi uno spazio ed un tempo condiviso di ascolto e partecipazione a riti e miti che precedono e affiancano la storia di ogni uomo, riscoprendone l’insospettata attualità e validità. Le danze con le loro coreografie tracciano simboli che narrano storie antiche e contemporanee che, nell’essere agite, consentono ai partecipanti di dialogare con i passaggi fisiologici e psicologici che costellano la vita di ciascun individuo.

[3 MODULI]

Jung e l’etnoclinica (I-IV anno)
TEORIE E MODELLI DELL’INTERVENTO TERAPEUTICODocenti: Roberto Maisto, Giulia Valerio

Paralleli e confronti tra la psicologia analitica di C.G. Jung e le coordinate etnocliniche.

[2 MODULI]

Le divinazioni (I-IV anno)
TEORIE E MODELLI DELL’INTERVENTO TERAPEUTICODocenti: Roberto Maisto, Giulia Valerio

Una riflessione sulle tecniche divinatorie: M.- L. von Franz, J. Servier e le terapie tradizionali.

[2 MODULI]

Somiglianze e differenze (I-IV anno)
ETNOPSICOTERAPIADocenti: Francesco Remotti

Riflessioni intrecciate sul soggetto come nodo di somiglianze e differenze, e possibili implicazioni sul piano psicoterapeutico.

[3 MODULI]

Testimonianza di un africanista (I-IV anno)
Docenti: Alessandro Triulzi

Dall’Orientale di Napoli all’Archivio delle Memorie Migranti.

[2 MODULI]

Il Puer Aeternus (I-IV anno)
ANTROPOLOGIA E SIMBOLICA DELLE RELIGIONI E DEL MITODocenti: Daniele Ribola

Il Puer Aeternus è una figura archetipica di notevole complessità, importante sia sul piano individuale sia su quello collettivo. È spesso all’origine di cambiamenti e rivoluzioni, portando con sé luminosi rinnovamenti e anche ombre distruttive. Il corso intende cercare la presenza di questo piccolo grande demone dentro e fuori di noi e immaginare di stabilire con esso una possibile convivenza.

[5 MODULI]

Incertezza e fallimento – Casi clinici
PSICOANALISI SOCIALEDocenti: Michele Oldani

Se l’incertezza rappresenta una sospensione della fantasia di controllo sui percorsi di vita, il fallimento ne produce il tracollo aprendo le porte al disorientamento ed alla perdita.

L’incertezza propone il dubbio mentre il fallimento svela la precarietà. Al soggetto destabilizzato non rimangono che due strade da percorrere: il tentativo di ricostruzione artificiale di una sicurezza scomparsa o la ricerca di nuove fonti di scelta e di senso.

Il problema si pone quotidianamente nella vita di ogni individuo e si riversa, con le dovute amplificazioni, nel colloquio psicologico che si presenta come luogo deputato a sostenerne il peso e a rivelarne le potenzialità. Incertezza e fallimento rappresentano stati emotivi differenti e sollecitano differenti potenzialità psicologiche: il corso si propone di approfondire entrambi gli aspetti dal punto di vista clinico con esempi tratti dalla prassi terapeutica.

[4 MODULI]

La Dipendenza e le Dipendenze
LABORATORIO DI RICERCADocenti: a cura del Centro Studi

Un gruppo di studio per conoscere meglio l’alcolismo e le dipendenze in generale: verranno affrontati aspetti di interesse professionale per fornire informazioni e indicazioni utili.

La psicoterapia classica considera l’alcolismo un sintomo di cui è necessario comprendere le cause, mentre la psicoterapia più specialistica è orientata a considerare il recupero dalla dipendenza come un processo a varie dimensioni.

Laboratorio sul primo colloquio (I-II anno)
LABORATORIDocenti: Michele Oldani

Il primo colloquio rappresenta un momento particolarmente importante della relazione terapeutica dato che, pur in presenza di un carico notevole di emozioni, curiosità, timori e aspettative, tende comunque a strutturare le forme e i contenuti del futuro lavoro psicologico.

[3 MODULI]

Laboratorio di Teatro dell’oppresso (I-II anno)
LABORATORIDocenti: Rui Frati

Tre giornate di laboratorio teatrale, con giochi, esercizi e improvvisazioni. Elementi fondatori del collettivo: la fiducia in sé stessi per esistere nel gruppo; il protagonista, l’antagonista e la nozione di conflitti creativi; la socializzazione dei conflitti; la creazione di scene teatro forum. Alla fine della terza giornata, confronto, condivisione del lavoro prodotto in interno con un pubblico invitato. Dibattito teatrale interattivo su alcuni temi emersi durante il workshop.

[3 GIORNATE]

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