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C.G. Jung, per primo, assieme a W. Pauli e ad alcuni suoi notissimi allievi, M.-L. von Franz, E. Bernhard, J. Hillman, si è interessato all’astrologia come strumento d’indagine della psiche. Per quale motivo l’astrologia, secondo Jung, funzionava, per cosa era utile? Alla luce della moderna fisica quantistica, ci possono essere relazioni fra archetipi, miti e astrologia?
Se gli archetipi possono avere una base “biologica” e se l’astrologia è fondata su di essi, allora può essere “condizionante” come facultas preformandi?
A partire dalla figura discussa e leggendaria di Ernst Bernhard, affronteremo gli albori dello junghismo in Italia e la sua influenza nel panorama culturale del Novecento.
Conosceremo i primi analisti, i progetti, le prime formazioni; ma anche quel mondo artistico, intellettuale ed imprenditoriale che ne fu profondamente toccato.
Nel corso della sua lunga attività, C.G. Jung non ha mai manifestato apertamente il desiderio di “educare” gli uomini in senso stretto. La missione pedagogica è sempre stata, nel suo operato, subordinata all’interesse psicologico e terapeutico. L’incontro propone di iniziare un confronto tra la pedagogia e la psicologia analitica, partendo da cosa significa educare e da come l’educazione permea ogni aspetto della nostra esistenza.
La pedagogia può essere bianca o nera, cioè l’educazione può essere buona o cattiva; eppure anche la bianca a volte contiene qualcosa di nero e viceversa.
L’uomo è il frutto della sua educazione: l’educazione è tutto ciò che siamo diventati e, a volte, anche quello che non avremmo mai voluto diventare.
Il primo colloquio rappresenta un momento particolarmente importante della relazione terapeutica dato che, pur in presenza di un carico notevole di emozioni, curiosità, timori e aspettative, tende comunque a strutturare le forme e i contenuti del futuro lavoro psicologico.
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Esercitazioni riservate agli allievi del primo biennio su situazioni, sogni, primi colloqui, prese in carico secondo le modalità della psicologia del profondo.
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Esercitazioni riservate agli allievi del primo biennio su situazioni, sogni, primi colloqui, prese in carico secondo le modalità della psicologia del profondo.
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I gruppi sono tenuti dai docenti di Psicologia analitica, di Età evolutiva e di Etnopsicoterapia con cadenza mensile e sono rivolti agli allievi del secondo biennio.
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I gruppi sono tenuti dai docenti di Psicologia analitica, di Età evolutiva e di Etnopsicoterapia con cadenza mensile e sono rivolti agli allievi del secondo biennio.
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I gruppi sono tenuti dai docenti di Psicologia analitica, di Età evolutiva e di Etnopsicoterapia con cadenza mensile e sono rivolti agli allievi del secondo biennio.
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I gruppi sono tenuti dai docenti di Psicologia analitica, di Età evolutiva e di Etnopsicoterapia con cadenza mensile e sono rivolti agli allievi del secondo biennio.
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