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FONDAMENTI DI PSICOLOGIA ANALITICA (I-II ANNO)
PSICOLOGIA ANALITICADocenti: Daniele Ribola

Il corso intende percorrere a grandi linee la vita e l’opera di C.G. Jung.

Dagli esperimenti di associazione alla teoria dei complessi, dalla relazione con Freud alla separazione e alla pubblicazione di Simboli della trasformazione, dalla tipologia all’energetica, saranno discussi alcuni concetti fondamentali del pensiero junghiano: libido, simbolo, archetipo, inconscio collettivo, proiezione, ecc. Saranno delineate alcune figure tipiche della psiche come Persona, Ombra, Anima, Animus, Sé.

Si daranno indicazioni sull’ultimo Jung, quello dell’alchimia e dell’ultima concezione di archetipo, che coinvolge le scoperte della fisica quantistica.

[8 moduli]

ALCHIMIA E PROIEZIONE (III-IV ANNO)
PSICOLOGIA ANALITICADocenti: Daniele Ribola

L’Alchimia è per Jung un ricco e sottile quadro proiettivo su cui furono proiettati in modo più o meno ingenuo alcuni processi psichici ancora perfettamente attuali nel mondo attuale.

In questo quadro assistiamo a un complesso interscambio fra Psiche e Materia, che ci costringe a rivedere dinamicamente il nostro concetto di proiezione.

[6 moduli]

VERSO LA TOTALITÀ – BARBARA HANNAH
PSICOLOGIA ANALITICADocenti: Ilaria Datta

Molti artisti, scrittori e persone creative in genere hanno riprodotto nel modo più fedele possibile la totalità perduta che li ha attratti ad ogni istante della loro vita come un potente magnete, spesso non permettendo loro di avanzare nel mondo in modo “convenzionale”.

Come terapeuti capita spesso di fare esperienza dell’atteggiamento non “convenzionale” dei pazienti. L’osservazione del processo creativo individuale è un aspetto molto delicato dell’analisi. Paziente e analista sono immersi nel flusso delle immagini che, attraverso i sogni, cominciano a popolare la stanza delle sedute, così come le immagini fluiscono dalla penna dello scrittore e incontrano il lettore attraverso le pagine di un libro: il faticoso viaggio verso la totalità da espressione di sé e del Sé. Il traguardo va ben oltre la nostra comprensione e non è possibile né conoscerlo né definirlo, come dice Jung, ma tuttavia, si possono osservare i differenti percorsi.

È ciò che fa Barbara Hannah nel sul testo, prendendo in considerazione le biografie e le produzioni letterarie di diversi autori, che hanno dato testimonianza del loro percorso interiore attraverso le loro vite e le loro opere.

[6 moduli]

LA TENSIONE TRA GLI OPPOSTI (I-II ANNO)
PSICOLOGIA ANALITICADocenti: Michele Oldani

Jung fu sempre affascinato dal fenomeno della tensione tra gli opposti; la natura della psiche è per lui animata da forze contraddittorie e l’osservazione della tensione che tra queste intercorre darà luogo nella sua riflessione alla teoria dell’energia, della trasformazione della libido e della formazione del simbolo.

A cominciare dagli studi sulle associazioni verbali per arrivare agli ultimi suoi scritti, in particolare Mysterium Coniunctionis, dove svolge una ricerca sulla separazione e la sintesi degli opposti in alchimia, buona parte della sua opera è volta ad approfondirne sempre più la comprensione.

Il corso seguirà questa ricerca attraverso la lettura dei testi di riferimento e la sottolineatura dei passaggi che ne sorreggono la riflessione. Quindi divergenza, conflitto, elisione e liberazione degli opposti come rappresentazione delle fasi salienti di un processo che terminerà nel loro convergere, determinando un insieme designato col nome di coniunctio oppositorum e realizzato dall’operare psichico del simbolo.

[4 moduli]

LA TENSIONE TRA GLI OPPOSTI: ESERCITAZIONE (III-IV ANNO)
PSICOLOGIA ANALITICADocenti: Michele Oldani

Jung fu sempre affascinato dal fenomeno della tensione tra gli opposti; la natura della psiche è per lui animata da forze contraddittorie e l’osservazione della tensione che tra queste intercorre darà luogo nella sua riflessione alla teoria dell’energia, della trasformazione della libido e della formazione del simbolo.

A cominciare dagli studi sulle associazioni verbali per arrivare agli ultimi suoi scritti, in particolare Mysterium Coniunctionis, dove svolge una ricerca sulla separazione e la sintesi degli opposti in alchimia, buona parte della sua opera è volta ad approfondirne sempre più la comprensione.

Il corso seguirà questa ricerca attraverso la lettura dei testi di riferimento e la sottolineatura dei passaggi che ne sorreggono la riflessione. Quindi divergenza, conflitto, elisione e liberazione degli opposti come rappresentazione delle fasi salienti di un processo che terminerà nel loro convergere, determinando un insieme designato col nome di coniunctio oppositorum e realizzato dall’operare psichico del simbolo.

[4 moduli]

LA FUNZIONE TRASCENDENTE. ASPETTI TEORICI (I-II ANNO)
PSICOLOGIA ANALITICADocenti: Rossella Ricci

Uno dei concetti più vitali nella psicologia analitica è quello di funzione trascendente, a cui Jung dedicherà anni di sperimentazione personale e di attiva ricerca nel lavoro terapeutico.

La formulazione teorica di questo processo psichico è descritta in La funzione trascendente del 1916 e successivamente in altri scritti.

[3 moduli]

LA FUNZIONE TRASCENDENTE. ASPETTI CLINICI (III-IV ANNO)
PSICOLOGIA ANALITICADocenti: Rossella Ricci

Nelle immagini oniriche come nelle raffigurazioni dei sogni troviamo testimonianza dei simboli e dell’attività simbolica. La funzione trascendente favorisce quel processo psicologico che unisce posizioni antitetiche, superandole, e che può mediare tra coscienza ed inconscio.

La nascita di una “relazione al simbolo” rappresenta la formazione di un nuovo atteggiamento psichico, propulsore di processi creativi e che – per la sua intrinseca qualità – diviene promotore dell’individuazione.

[3 moduli]

LA RELAZIONE TRA IL TEMA DEL COMPLESSO E LA TIPOLOGIA (I-II ANNO)
PSICOLOGIA ANALITICA

È possibile stabilire una relazione utile ai fini psicoterapeutici tra queste due costruzioni teoriche di C.G. Jung secondo due vettori. Da un lato la tipologia è situata psicologicamente in una relazione tra il superiore e l’inferiore, tra il differenziato e l’indifferenziato, tra lo spazio della coscienza, la sua tendenza ad allargarsi e lo spazio dell’ignoto.

Nella teoria del complesso, invece, emergono in primo piano due modi della coscienza: uno libero e aperto, l’altro chiuso, iterativo, tutto sommato regressivo. Come è evidente, vi sono delle somiglianze, ma anche differenze. La teoria dei complessi appare più vicina alle tematiche freudiane, con gli approfondimenti sulle fissazioni libidiche.

La tipologia è molto più fluida e si apre al mondo nella sua completezza, cioè ai vari modi dell’essere e delle funzioni ad esso necessarie. Articolare questi due modelli interpretativi può allora significare approfondire la relazione tra progressione e regressione, tema peraltro fondamentale nella teoria delle nevrosi di Jung.

[4 moduli]

ORIENTE E OCCIDENTE NEL PENSIERO DI JUNG (I-IV ANNO)
PSICOLOGIA ANALITICA

Via via che il modello occidentale con il suo carattere estrovertito, con la sua estremizzazione del pathos è messo in crisi dalla realtà dell’attualità, tanto più a me appare aprirsi l’abisso orientale centrato sull’introversione, la priorità del Soggetto, con la sua tendenza a divenire lo stesso creatore del reale.

Scrive Jung: “Poiché l’europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l’Oriente e vi proietta tutto ciò che teme e disprezza in sé stesso”.

Ma cosa teme di più l’estroverso, se non la decostruzione del reale?

[2 moduli]

LABORATORIO SUL PAZIENTE BORDERLINE (III-IV ANNO)
PSICOLOGIA ANALITICA

Il laboratorio avrà un carattere interattivo e includerà anche i problemi legati al transfert e controtransfert.

[4 moduli]

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